Ci sono delle piccole sfumature, nella storia del rock, che portano anche l’ascoltatore più distratto a farsi qualche domanda…in particolare, certi split sembrano un po’ troppo studiati a tavolino e si muovono su coordinate alquanto prevedibili, se si ha un certo background nell’analizzare le biografie.
Ad ogni modo, parliamo in questa sede di Accept e del loro nuovo lavoro live…è indubbio che la band di Wolf Hoffmann stia attraversando un periodo roseo che ha visto sfornare dischi di incredibile spessore che hanno convinto anche i fan ormai rassegnati; “Restless & Live” è una celebrazione doppiamente raggiunta, sia in termini di songwriting (dove i nuovi brani non stonano al cospetto di quelli storici) che di line-up, qui più coesa e appagante che mai.
E l’analisi non può trascendere dal contemplare come i recenti innesti Uwe Lulis e Christopher Williams siano la scelta migliore, riuscendo a donare al quintetto una compattezza e un tiro pazzesco. Sopra a tutti comunque si eleva Mark Tornillo, capace di interpretare sia le parti di Udo che le proprie con lo stesso carisma e la stessa classe graffiante che lo hanno reso celebre…l’unico neo, sinceramente, risiede nell’eccessiva freddezza sia nei suoni che nel mastering, particolare che rende un po’ troppo omogeneo il risultato finale.
Sui brani non mi dilungo, trattandosi di un misto dell’intera carriera dei metallozzi teutonici (“Russian Roulette” a parte)…riallacciandomi all’incipit (ma senza vena polemica), “Restless & Live” esce qualche mese dopo la pubblicazione di “Live – Back To The Roots” dei Dirkschneider e, purché qualche più che ovvia differenza di scaletta, la cosa fa nascere qualche piccola considerazione a riguardo…tuttavia, questo live merita davvero.