Secondo album studio per i Dayshell, la band californiana che emerge dall’abbandono da parte di Shayley Bourget dell’attività precedente con gli Of Mice & Men, stavolta sotto la label Spinefarm Records, la cui collaborazione inizia non tanto presto nel 2016.
Etichettati come post-hardcore, ma da collocarsi più esattamente all’interno di un Alternative Metal degli anni 2000, i Dayshell non perdono la grinta già manifestata con l’esordio self-titled, regalando al pubblico un’altra produzione degna d’ascolto.
“Nexus” è il titolo di questo nuovo full-lenght, che, da spiegazione, si delinea come il fulcro, il riassunto del pensiero musicale dello stesso Shayley, e che, niente di meno, è aperto dal primo singolo estratto “Carsick“, che disegna perfettamente tutte le peculiarità della produzione: un basso incisivo che si accompagna a ritmiche groovy, ed una vocalità pulita e catchy, che fa da alter ego a liriche in scream, eredità del metalcore tipico dei lavori passati.
Meno incisivo, più emotivo e intriso della leggerezza del rock americano giovanile, è il secondo singolo “Improvise“, che seguendo “A New Man“, traccia più funzionale dell’album, rischia di passare piuttosto in sordina.
Influenze un po’ più lontane, provenienti con grande probabilità dal dark riempiono i brani conclusivi, con particolare attenzione a “Rush Hour“; dettagli elettronici sono ben collocati con funzione riempitiva da capo a fondo, senza esclusione di colpi.
Alternative quanto basta, incisivo a sufficienza, catchy da lasciar desiderare un secondo ascolto e dal sound che parla da sè: “Nexus” è un album che vale la pena ascoltare.