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DREAM THEATER – Distance Over Time

Il nuovo disco dei Dream Theater non ha neanche il tempo di essere pubblicato che già è sottoposto dalla critica ad un compito davvero notevole: riuscire a far riemergere il nome della band dopo che il bocciato “The Astonishing” ha avuto un impatto quasi solo negativo con il pubblico. Ci sarà riuscito? Scopriamolo insieme.

Distance Over Time” si presenta come un album al quale oggettivamente non si può dire niente: produzione perfetta, suoni impeccabili ed esecuzioni da manuale (un classico per i Dream Theater). Ma tutto ciò potrebbe non bastare. Si può dire che questo sia un ottimo disco Progressive Metal, a cui però ci si può appassionare solo se già si segue il genere e si conoscono le sonorità della band. Sotto questo punto di vista quindi, il risultato non è stato pienamente raggiunto: nei tempi d’oro infatti i Dream Theater riuscivano ad essere ammirati anche da chi fosse completamente estraneo a questo tipo di musica. Tutto ciò non implica però che l’unica soluzione adatta fosse quella di un ritorno alle origini, ma probabilmente quella scelta da Petrucci e compagni non si è rivelata la migliore in assoluto.

Per calarci in giudizi di tal peso però, è giusto analizzare prima il disco come si deve. I primi tre brani che aprono l’album sono i singoli che abbiamo potuto pregustare prima dall’uscita definitiva: “Untethered Angel”, “Paralyzed” e “Fall Into Light”. Già dal primo pezzo abbiamo un possibile candidato al premio di miglior parte strumentale del disco. Il suo punto debole rimane però la voce, da molti considerata eccessivamente effettata.

“Paralyzed” invece, con il suo ritornello parecchio orecchiabile, si presenta come la canzone più ricca di influenze di tutto il disco: già dall’intro possiamo sentire delle sonorità che si avvicinano a quelle dei Tool, la strofa ricorda “This is War” dei 30 Seconds To Mars e il ritornello è per una parte molto vicino allo stile dei Symphony X (band alla quale i Dream Theater sono spesso paragonati). Rimane comunque uno dei pezzi più convincenti a livello “commerciale” dell’album.

Fall Into Light” invece è in generale un brano che è in linea con le ultime produzioni dei Dream Theater, anche se parzialmente il riffing  e alcune parti strumentali hanno una natura Technical Thrash Metal. Tutto ciò crea un contrasto molto interessante con il ritornello, particolarmente melodico.

 

Tra i brani più intriganti dell’album troviamo sicuramente “S2N”: anch’esso con un ritornello molto orecchiabile, inizia con un inusuale (c’è da dire però che stiamo parlando dei Dream Theater, nulla è inusuale per loro) ma affascinante intro di basso. Da Sottolineare il fatto che la canzone è già diventata virale tra gli ascoltatori per la voce parlata che dice “Wow”. C’è chi sostiene che quella sia la voce di Owen Wilson, noto attore cinematografico.

Altro pezzo sicuramente affascinante è “Pale Blue Dot” dove a tratti si presenta come una marcia trionfale, e alcuni riff di chitarra sono parecchio vicini agli Haken, band con la quale i Dream Theater stessi sono a stretto contatto.

Ultima ma assolutamente non ultima per importanza la bonus track “Viper King”: un intro funky per un arrangiamento generale tendente all’Hard Rock. Il tutto rigorosamente arricchito dai soliti tecnicismi dei quali ormai abbiamo già parlato a sufficienza.

Curiosa inoltre la scelta della band di non includere un pezzo strumentale nell’album.

 

Venendo dunque alle conclusioni, di può dire quindi che questo sia un disco dalle enormi doti e che nel suo genere ha pochi rivali. Ma forse è proprio questo il problema: dai Dream Theater ci aspettavamo forse quel passo in più, che purtroppo non è arrivato. Certo, parliamo comunque di un gruppo che può permettersi di vivere della rendita dei capolavori che ha sfornato in passato, ma in fondo noi tutti vorremmo rivederli sul tetto del mondo come erano una volta, e vorremmo che fosse per merito dei loro nuovi progetti.

  • 7,5/10

  • DREAM THEATER - Distance Over Time


  • GenereProgressive Metal
  • Anno2019
  • Casa discograficaInsideOut Music