Una band, per poter progredire e creare un seguito, deve necessariamente lavorare sui punti di forza di insieme e sulle capacità dei singoli membri; in molti casi la tendenza è di partire a suonare e scrivere materiale lanciandosi a testa bassa in un genere, evitando di costruire quella fortezza da cui scaturirebbe la vera base per innalzarsi verso il cielo…Per questo si possono ascoltare band dall’esecuzione perfetta ma prive di ogni cognizione emotiva.
Gli Evergrey invece non hanno mai accettato troppi compromessi e hanno seguito meticolosamente i propri binari. Giunti al decimo platter in vent’anni di onorata carriera, Tom Englund e soci continuano il messaggio di evoluzione e ricerca del sound perfetto, quello su cui plasmare il dark metal carico di struggimento e malinconia…”The Storm Within” rappresenta il passo perfetto per risalire la china da un paio di uscite ‘standard’, riuscendo ad abbinare il caratteristico progressive groove metal con una selezione di melodie e cori indovinati. La passione esce fuori incontrollabile anche se ci si trova al cospetto di un disco oscuro dalla cadenza intima.
La produzione è la migliore di cui la band abbia mai usufruito, capace di prendere per mano l’ascoltatore e di accompagnarlo in una dimensione profonda e carica di sentimento; i suoni sono cristallini e puliti come acqua risorgiva e le performance mettono in mostra una coesione non comune, basata sia sul lavoro ritmico del trio Ekdahl/Niemann/Danhage che sul gusto melodico-decadente di Rikard Zonder, dove la particolarissima voce di Mr. Englund può esternare i sentimenti contrastanti. Mixing e mastering aumentano il senso di oppressione senza far perdere la concentrazione necessaria.
“The Storm Within” è per la maggior parte della sua durata caratterizzata da midtempos. Gli estremi epici “Distance” e “The Storm Within” racchiudono momenti energici quali “Passing Through” “Disconnect” e “My Allied Ocean”, dove la verve metal esplode senza remora…”The Impossible” e “Someday” stemperano la tensione in modi diversi, lasciando il compito ad “Astray” “The Paradox Of The Flame” e “In Orbit” (che duetti!!) di plasmarsi come highlight sia del platter che dell’intera discografia della band.
Gli Evergrey tornano come sempre in maniera intelligente e colta, riuscendo a far decollare il genere proposto grazie anche ad una chiave moderna d’interpretazione. ”The Storm Within” non è solo per i fan della band e del genere, ma per chiunque cerchi un disco di non facile accesso e che richieda ascolti ripetuti.
