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LEGION OF THE DAMNED – Slaves of the Shadow Realm

I Legion of the Damned se ne tornano con una nuova, macabra creatura, che risponde al titolo di “Slaves of the Shadow Realm”.

Introdotto dalla copertina cupa e medievaleggiante a opera di Gyula Havancsák (Accept, Destruction, Grave Digger), il disco parte subito carico di ferocia thrash metal, condita qua e là da opportuni sconfinamenti in campo death e black.

La ricetta degli olandesi è semplice: riff veloci e talvolta maligni, una sezione ritmica decisamente aggressiva e una prova vocale minacciosa e ispirata fanno di questo album un ottimo esempio di metal estremo. Senza pretese velleitarie di introdurre elementi di novità, i nostri proseguono sul solco già tracciato da loro importanti predecessori (tra tutti, Slayer e Kreator), ma lo fanno con brani piacevoli da ascoltare e una venatura atmosferica che ai loro colleghi il più delle volte manca. “The Widow’s Breed” è una opener azzeccata, veloce e assassina, mentre “Slaves of the Southern Cross” è evocativa e malvagia. Qualcuno potrebbe poi rimanere spiazzato di fronte al delicato pianoforte di “Shadow Realm of the demonic Mind“, ma si riprenderà in fretta all’ingresso delle chitarre ruvide e all’incedere cadenzato della sezione ritmica, il tutto prima della schiacciasassi “Palace of Sin“.

Nient’altro da aggiungere: se amate queste sonorità, fate vostro questo disco. Sicuramente i Legion of the Damned sapranno come farvi felici.

  • 7/10

  • LEGION OF THE DAMNED - Slaves of the Shadow Realm