I Periphery tornano, ad un anno di distanza dall’ultima fatica, con ‘Periphery III: Select Difficulty’, affermandosi ancora una volta con decisione.
L’album ingrana subito la marcia con il brano ‘The Price Is Wrong’, che inizia sin dalle prime note a picchiare dure, senza mezzi limiti, con marcati riff di chitarra.
Si continua con ‘Motormouth’, dove Spencer Sotel dà prova, ancora una volta, delle sue doti canore, alternando una voce dura e decisa ad un cantato pulito, fondendo le due cose nella giusta maniera.
La prima perla di questo nuovo lavoro è racchiusa nella traccia ‘Marigold’, che delizia inizialmente con un morbido suono di archi, per poi evolversi tra alti e bassi, rappresentati da note decise e marcate e sfumature ‘soft’, in una comunione che altera il piacere dei sensi.
‘The Way The News Goes…’ viene presentata con una cadenza delicata rispetto a quelli che sono gli standard della band, ma ferma e decisa.
In ‘Remain Indoors’ possiamo deliziare appieno delle doti vocali di Sotel e delle due facce della band: da un lato troviamo un sound ‘morbido’, dall’altro, invece, i Periphery ci regalano una scarica di adrenalina, tipica caratteristica di una band come la loro.
‘Habitual Line Stepper’, ‘Flatline’ e ‘Prayer Position’ mettono un punto deciso su quello che è il sound del gruppo.
In ‘Absolomb’ un basso marcato fa da apertura ad un brano che va poi chiudendosi in una scia sinfonica, segnata da un dolce piano.
Più tranquilla ‘Catch Fire’ che ci accompagna verso la fine, dove troviamo la sublime ‘Lune’, degna chiusura d’album, che ammalia per tutti i suoi quasi 8 minuti di durata.
‘Periphery III: Select Difficulty’ sarà un album che dividerà i fan, i quali lo ameranno o lo odieranno, senza mezze misure.
Nonostante i Periphery sfornino un lavoro dopo l’altro, hanno la capacità di stupire ogni volta. Questo nuovo disco vale davvero molto, portando la band verso un’ascesa meritata.
Album promosso al 100%, consigliatissimo!