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THE DEAD DAISIES – Make Some Noise

Ragazzi andiamo subito al nocciolo della questione senza perderci in futili preamboli. “Make Some Noise” dei The Dead Daisies è una bomba! Se “Revolucion” (uscito nel 2015) era un album straordinario, quest’ultimo lo straccia completamente. L’entrata in formazione di Doug Aldrich rappresenta il vero e proprio valore aggiunto ad un gruppo che già di per sé era fantascientifico.

Sin dall’opener (e primo singolo) “Long Way To Go” si è completamente soggiogati dall’esplosione sonora della band. La matrice rimane quella dell’hard rock anni ‘70, sapientemente miscelato con i chorus tipici dell’hard eighties. Ma quello che colpisce di più è la compattezza del suono che scaturisce dai microsolchi di questo Lp. “We All Fall Down“, la Whitesnake oriented “Song And A Prayer” e la devastante “Mainline” ti inchiodano al muro grazie alle dosi di adrenalina che riescono a trasmettere. Corabi da artista navigato interpreta tutti i pezzi con la sua incredibile voce, cruda e tagliente quando occorre, oppure calda e ammaliante, dimostrando una versatilità non comune. La sezione ritmica Mendoza/Tichy è come al solito una garanzia di qualità assoluta come l’apporto di David Lowy alla chitarra. Ma il vero mattatore è Doug Aldrich che, dopo aver prestato le sue doti ad artisti del calibro di Ronnie James Dio e Glenn Hughes e ad aver contribuito in maniera decisiva alla rinascita artistica dei Whitesnake, ci delizia con riff intrisi di passione e phatos, dove il suo trademark è immediatamente riconoscibile. Nascono così la title track dove i The Dead Daisies fanno il verso ai Kiss (ma con una buona dose di attributi in più), “Last Time I Saw The Sun“, “Mine All Mine” e “How Does It Feel” riconducibili al sound degli Aerosmith (quelli di “Toys In The Attic”, non certo quelli ultra patinati delle ultime produzioni). In più la rinuncia alle tastiere si dimostra una scelta vincente in quanto il suono delle chitarre è tra i più potenti usciti nel corso degli ultimi anni. Non mancano le cover (come nel precedente lavoro), questa volta ad essere rivitalizzate sono “Fortunate Son” dei Creedence Clearwater Revival e “Join The Band” dei The Who, riarrangiate in maniera divina che, non ci vergogniamo a dirlo, risultano essere meglio degli originali.

I The Dead Daisies non inventano nulla. La loro bravura sta nell’interpretare il genere con i piedi nel passato ma con la testa rivolta al presente riuscendo a scrivere pezzi dotati di una bellezza e di un coinvolgimento come pochi al mondo. “Make Some Noise” si candida ad essere uno dei migliori lavori di questo 2016 (e degli ultimi anni), correte ad acquistarlo e fate in modo che sia la colonna sonora della vostra estate, non ve ne pentirete!

  • 9,5/10

  • THE DEAD DAISIES - Make Some Noise

  • Tracklist

    01. Long Way To Go

    02. We All Fall Down
    03. Song And A Prayer
    04. Mainline
    05. Make Some Noise
    06. Fortunate Son
    07. Last Time I Saw The Sun
    08. Mine All Mine
    09. How Does It Feel
    10. Freedom
    11. All The Same
    12. Join Together

  • Lineup

    John Corabi: Vocals

    Doug Aldrich: Guitars
    David Lowy: Guitars
    Marco Mendoza: Bass
    Brian Tichy: Drums