Bands e metalheads possiedono punti di vista differenti nei riguardi di un best of…per le prime può rappresentare la chiusura di un contratto (o di un particolare periodo) in vista del futuro, mentre per i secondi acquista un valore simbolico da collezionismo; entrambi, comunque, concordano sulla sua utilità di marketing: un biglietto da visita che può avvicinare chi non ha intenzione di comprarsi l’intera discografia.
Nel caso dei Saltatio Mortis questo “Licht Und Schatten” denota canoni monolitici…ventidue songs che ripercorrono i primi quindici anni discografici del combo proveniente dal Baden-Württemberg, più tre inediti, mettono fame sia ai neofiti che ai fans di vecchia data, rendendo questa raccolta forse più appetibile rispetto ai live pubblicati. Il folk metal della band esce fiero e potente nei capisaldi “Prometheus”, “Idol” e “Koma”, ma anche in passaggi meno diretti come “Habgier Un Tod”, “Falsche Freunde” e “ Freiheit” o la struggente “Nicht Bleit Mehr”, lasciando il compito alle novelle “Schöne Neue Welt”, “Fatum” e “Weiß Wie Schnee” di esemplificare il nuovo percorso.
In conclusione “Licht Und Schatten” rappresenta sia un traguardo che una piazzola di partenza, tutto dipende da che punto lo si intende guardare…di certo, come greatest hits, abbraccia più i primi lavori che le ultime fatiche, ma in ogni caso rimane un valido manifesto della musica di Alea Der Bescheidene e soci.