AWAKE IN ORION
Tornano ad alzarsi i ritmi in “Awake in Orion”, terza traccia del lotto del nuovo “Unrevealed Secret” di cui in collaborazione con Frontiers Records stiamo rilasciando, giorno dopo giorno, un’analisi dei singoli brani.
Ancora una volta il richiamo alle sonorità degli Avantasia torna in mente, sia per scelte melodiche -nel refrain in particolare – sia per il tipo di arrangiamento orchestrale. Ci tengo a far notare che chi scrive trova le doti compositive di Sammet tra le migliori sulla scena, per cui non si legga questa considerazione come una critica ma come un complimento. “Awake in Orion” è un brano che corre, scorre e lascia molto spazio alle orchestre, a cui è infatti affidato tutto il riffing, mentre chitarre e basso accompagnano e gettano le basi armoniche. C’è spazio tuttavia anche per un brevissimo assolo, sempre di ottimo gusto, dopo il primo ritornello. Curioso notare come il brano stavolta sia più – Fabio-oriented. E’ infatti la voce maschile a emergere nelle due strofe, che tra l’altro hanno due melodie differenti, mentre a Giorgia è affidato il bridge di legame al ritornello (che rimane invece costante nelle melodie). Il refrain, come già detto, suona molto “Sammetiano”, con dei cori decisi, secchi e ricchi: molto d’impatto. A tre quarti della composizione veniamo trasportati per qualche istante da una sezione puramente orchestrale, che stacca i ritmi e rallenta gradualmente, lasciando a pochissime note di pianoforte il compito di eseguire uno “stop-and-go” a rilanciare i ritornelli finali, il secondo dei quali è anche accompagnato da improvvisazioni vocali e un assolo in sottofondo.
Il Nick Savio compositore per ora si conferma uno scrittore di grande qualità: 3 centri su 3 brani, tutti di ottima qualità, in quello che fino ad ora si prospetta un disco coerente nelle sonorità ma vario quanto basta. Un appunto: è chiaro che se il “power/symphonic” non è il vostro genere, e se la voce di Fabio Lione non è tra la vostre preferite, di certo non troverete la svolta in questo album, perché quello che stiamo analizzando è davvero un ottimo disco di power symphonic, con un Fabio Lione decisamente ispirato.
