“I’m not afraid , I won’t burn out in this place, my intention is to fade and I will, I will“.
Non sarà sicuramente il nuovo capolavoro dei The Pretty Reckless a bruciare fra le fiamme di un inferno musicale frastagliato e talmente saturo, da lasciare in un angolo del dimenticatoio quelle che sono le emozioni pure che si possono trasmettere in pochi minuti di melodie.
“Going To Hell“, secondo album studio della band americana, guidata dalla giovanissima Taylor Momsen, non può che presentarsi come la perfetta fusione fra lo stile del full-lenght di debutto “Light Me Up” e la maturazione musicale ottenuta con l’EP “Hit Me Like A Man“.
Un album da considerare diviso in due parti, che però si incastrano fra loro come tasselli di un puzzle.
“Follow Me Down” e “Fucked Up World” seguono l’impostazione che già in precedenza era stata data dal gruppo a brani come “Make Me Wanna Die” o “Miss Nothing”: un misto di Rock e Post-Grunge, dal ritmo incalzante e dai riff cattivi, che tendono ad inasprirsi ulteriormente con “Going To Hell” e “Why’d You Bring A Shotgun To The Party“, sfiorando così delle punte heavy. Non da meno la quinta traccia “Sweet Things“, in cui è vivo il contrasto fra la voce della Momsen e quella maschile di Ben Phillips, che rimanda particolarmente al periodo più florido per il Rock classico: gli anni ’70.
Per restare in tema con il periodo, impossibile non sottolineare come Taylor Momsen possa realmente essere l’erede della regina del genere: “Heaven Knows” completa perfettamente il filone a cui ha dato inizio, negli anni ’70, Joan Jett, con il brano “I Love Rock’n’Roll”. “Burn” e “Waiting For A Friend“, le due ballate acustiche dell’album, presentano, invece, qualche influenza Country.
Per concludere, lenta, atmosferica, bellissima, tanto da tenere con il fiato sospeso ad ogni nota, dal primo all’ultimo secondo, “House On A Hill“, da cui sono tratte le liriche di introduzione.
I The Pretty Reckless non deludono neanche stavolta: il Rock non è morto e questi quattro ragazzi sanno perfettamente come dimostrarlo.
