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THOMAS SILVER – The Gospel According to Thomas

Oggi siamo qui con questa nuova recensione, questa volta dell’ex Hardcore Superstar, Thomas Silver, che dopo dieci anni di “assenza” dalle scene ha fatto uscire il suo album di debutto della sua carriera da solista. Questo album, ascoltandolo può sembrare quasi, per così dire un “Vangelo secondo Thomas”, dove racconta quello che è stato in dieci anni.

Vorrei partire dalla mia traccia preferita che è “All Those Crazy Dreams”, una ballad, che può riguardare tranquillamente la vita di ogni musicista, una canzone che parla un po’ di tutti i sogni appunto “pazzi” di ogni musicista che voglia diventare una rock star, e di quanto cambi il pensiero nel corso degli anni. Altro pezzo a cui dare un occhio di riguardo è sicuramente “Public Eye”, dove possiamo sentire una strumentale che riporta molto allo sleaze, diciamo quello da dove tutto è cominciato. Ovviamente non possiamo lasciare in disparte “Bury the Past”, brano datato 2015, primo singolo della carriera di Thomas che lo lanciò verso questo nuovo lavoro.

Analizzare l’album traccia per traccia viene molto difficile, perché ogni traccia è diversa, sorprende sempre e ti porta a sentirla più volte, quasi a costringerti per far sì che ti possa entrare in testa, e sicuramente è un bene ed ogni traccia ha una sua particolare influenza, ma di questo album la cosa che mi ha stupito di più è la voce, il modo in cui si adatta a tutti i singoli dell’album, senza alti e bassi; insomma, è perfettamente adatta alle parti strumentali dell’album.

Per concludere spero che questo album possa diventare un classico del genere, sia per Thomas sia perché non sempre si va incontro a una voce così ipnotizzante per dischi del genere. Un album che va assolutamente ascoltato più di una volta per apprezzarlo di più ad ogni ascolto.

  • 7,5/10

  • THOMAS SILVER - The Gospel According to Thomas