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VOMIT THE SOUL – Apostles Of Inexpression

Tanti gruppi partono pieni di speranza, pochi riescono a spingersi oltre un certo livello quando le difficoltà crescono e la spinta d’entusiasmo e di idealismo iniziale devono fare i conti con una realtà più cruda di quella che ci si era immaginati. Ricordo ancora la recensione di un demo dei Vomit The Soul su un Metal Hammer di qualche anno fa, allora erano una delle tante band che si gettavano a ripercorrere le gesta di Cannibal Corpse et similia; potevano implodere e nel nulla scomparire senza che nessun se ne accorgesse, invece hanno retto. Sono cresciuti, sono maturati, si sono forgiati attraverso un gran numero di esperienze live, con alcuni importanti gig in terra straniera vissuti da protagonisti, hanno prodotto un buon disco d’esordio, Portraits Of Inhuman Abominations, ed ora, passati nel prestigioso rooster della Unique Leader, ecco lo strike, il centro pieno.
Prodotto divinamente nei 16Cellar Studios di Roma, Apostles Of Inexpression è lavoro tanto essenziale quanto ricco, scintillante nel rimescolare in un esplosivo calderone tutto il meglio che il brutal sa offrire. L’essenzialità dell’album sta nell’essere estremamente ficcante e diretto in ogni secondo, grazie a un sound mai dispersivo, dove gli strumenti giocano di squadra, mostrando una compattezza e un affiatamento inattaccabili. E’ un platter ricco, invece, perché concentra in meno di quaranta minuti una quantità immane di blast-beat, stacchi e ripartenze senza respiro, decelerazioni mortifere, momenti groove, un magma di suono in costante movimento e in mutazione perenne, pur non staccandosi per un istante dagli stilemi del brutal più ortodosso. L’insieme è esaltato da prestazioni individuali a dir poco bestiali, ogni componente del quartetto porta un contributo determinante all’eccellenza del lavoro, nessuno fa la ruota di scorta, nessuno fa da semplice gregario. La prova vocale di Max, impegnato anche alla chitarra, è di un malato e inumano che fa paura e, a differenza di tanti growl tanto profondi da non essere quasi udibili, qua il “raspare” del singer è decisamente in primo piano. Chitarre e batteria, suonata dal cronometrico Ycio, procedono in simbiosi, amplificando a dismisura le rispettive forze distruttive, mentre al basso è affidato un compito ora di rinforzo, ora di assoluto protagonismo. Li linee di basso talvolta si discostano dalla ritmica principale, rendendo ancora più corpose e intricate le tracce spezza collo del cd.
Farei fatica a trovare un qualsivoglia appunto da muovere a una release come questa, posso soltanto concludere col sottolineare nuovamente l’estrema qualità di Apostles Of Inexpression e la sua competitività in raffronto alle migliori uscite del genere. Grande album.

  • 7,5/10

  • VOMIT THE SOUL - Apostles Of Inexpression

  • Tracklist

    01. Awareness
    02. Mystic Interiors
    03. Terror Haza
    04. The Temple Of Vandora
    05. Ante Tentora
    06. Across Elysian Fields
    07. The Fall Of The Vector
    08. Secret Gateway
    09. The Last City


  • Lineup

    Marco Sgubin – Tastiere
    Gabriele Pala – Chitarra
    Marco Firman – Basso
    Carlo Simeoni – Batteria